Se sbaglio a scrivere il Tuo codice fiscale, per favore, non farmelo notare passando la chiave della Tua macchina sullo schermo del mio Mac; se Ti permetto di fumare, per favore, non usare il bicchierino di plastica sulla scrivania come posacenere (quello scuro é caffè e non cenere); se arrivi in Ufficio con dei bimbi, per favore, non considerare la hall dello Studio come il teatro per la Festa di fine Anno dell’Asilo; se cerco di illustrarTi la differenza tra possesso e detenzione o la natura della successione per rappresentazione, per favore, non chiedermi se sono sposato o fidanzato (anche se sei donna); se stiamo parlando di Tua moglie, per favore, non precisarmi – o, quantomeno, non ripetermi in continuazione – che é una “…bip...” “…omissis...”####******@@@@@@!!” perché tanto so che, il giorno dopo, per te sarà sempre la madre dei Tuoi figli; se stiamo discutendo il Tuo caso, per favore, non innondare la scrivania con gli appunti che hai scritto guardando Forum alla televisione (tornerò su questo argomento in apposito commento); se mi assento dalla stanza per un attimo, per favore, impedisci ai pargoli di giocare con il mio telefono fisso (per il portatile, nessun problema, ho ilblocco della tastiera); se Ti chiedo di attendere 5 minuti (diconsi 5 minuti) nella hall, per favore, non aggirarti curioso per le stanze sbirciando come la Collega o la stagista sono vestite; se suoni il campanello e nessuno risponde, per favore, non cercare di sfondare la porta (ricorda che sono le 17.00 di sabato pomeriggio: non é che non voglia riceverTi; probabilmente non ci sono); se telefoni per chiedermi un appuntamento o se mi scrivi perché hai un problema, per favore, non inventare nomi di fantasia perché non sono la Guardia di Finanza né il mio telefono é dotato di rintracciatore o di contatore automatico che fa scattare nominativamente la parcella. A questo punto, quali sono le 10 regole d’oro per andare d’accordo con Te?

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